Ubaldo Bertoli

(1909-2000) – Giornalista, scrittore, pittore

La vita: nacque a Solignano il 31 dicembre del 1908, ma al nonno Franco, che all’epoca era Segretario comunale, pareva brutto registrarlo l’ultimo giorno dell’anno. Così, all’anagrafe risulta nato il 1° gennaio 1909: imprevedibile inizio di una vita fuori dalle righe. Si arruola volontario in Cirenaica a 17 anni falsificando i documenti, nel 1938 è in Etiopia dove dipinge cartelloni pubblicitari, dal 1944 al 1945 è comandante partigiano con il nome di “Gino” durante il secondo conflitto mondiale. Terminata la guerra si occupa di giornalismo redigendo e illustrando il “Vento del Nord”, organo dell’ANPI di Parma. Poi passa alla redazione della “Gazzetta di Parma” e ne cura la terza pagina. Nel 1956 lavora per alcuni mesi a Milano nella redazione del “Giorno” e in seguito è a Roma come redattore del quotidiano “La sera”. Si sposta all’ufficio stampa dell’ENI e cura le riviste aziendali “Il Fuoco” e “Il Gatto Selvatico”, poi torna a lavorare al “Giorno” come inviato speciale. Nel 1961 pubblica per Guanda La Quarantasettesima, con prefazione di Attilio Bertolucci, riedito poi nel 1976 da Einaudi e nel 1995 da Bompiani, dove ricostruisce gli eventi relativi a una brigata partigiana attiva in Emilia rielaborando la memoria in una felice prosa narrativa. Le stesse tensioni ideali si tradurranno iconograficamente in segno incisivo nelle sue rappresentazioni delle figure dei partigiani. Bertoli muore a Bazzano il 16 settembre 2000.

Le opere: Ubaldo Bertoli possiede grandi doti di disegnatore e colorista, ma è soprattutto uno scrittore, un narratore, come si nota con evidenza anche nella sua pittura. Giornalista e viaggiatore instancabile, lavora a quotidiani importanti e questo contribuisce alla formazione in lui di una capacità analitica “tagliente”, di stampo satirico, tramite la parola scritta – come da tradizione giornalistica – ma anche per mezzo della forma e del colore: i suoi disegni denotano infatti una narrazione pungente e sarcastica, ma dotata di una forte carica umana dal contenuto “poetico”.
Le sue figure – autoritratti o ritratti di altri personaggi – sono dolci-amare e profondamente “morali”, e i suoi paesaggi, le sue città, sono il liquefarsi di un mondo interiore.
Il suo segno è espressivo, nervoso, manifestazione sarcastica della sua particolarissima visione del mondo. La narrazione figurativa, che è sviluppata con il colore invece che con la parola, rivela un notevole gusto cromatico, una vera e propria sapienza coloristica da grande pittore.
Sue opere, schizzi e bozzetti sono in numerose collezioni private parmigiane.

Il monumento: il busto in bronzo di Ubaldo Bertoli, posto all’ingresso del Cimitero della Villetta a fianco dell’erma del musicista Mario Silvani è stato inaugurato il 26 settembre 2015, ed è opera della parmigiana Jucci Ugolotti (1944-) allieva di Marino Marini e Alik Cavaliere, diplomatasi a Brera con Guido Ballo. Membro dal 1995 dell’Accademia di Belle Arti di Parma, oltre a copie e restauri di opere antiche (Ercole e Anteo, vasi e statue del Boudard) ha realizzato numerose opere pubbliche e monumenti commemorativi sul territorio parmense, fra cui si ricordano i monumenti ai Caduti di Borgotaro e di Sissa, il busto del sindaco di Parma Lauro Grossi (1991), il monumento a Padre Lino in piazzale Inzani (1998), il monumento agli Alpini presso la sede di Parma (2010), il busto al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (2017). Una sua mostra permanente è allestita nelle sale della Rocca Sanvitale di Sala Baganza (PR). Presso la sede della “Gazzetta di Parma” è conservato l’originale in argilla del busto di Ubaldo Bertoli, a lungo collaboratore del quotidiano.

01. Renato Vernizzi, Ritratto di Ubaldo Bertoli, olio su tela, 1957 (Collezione privata, Vicenza).
02. Ubaldo Bertoli, Autoritratto con la tuba sotto forma di caricatura assieme al pittore Carlo Mattioli, che tiene in mano il volto del poeta Attilio Bertolucci e al libraio Guido Gonizzi, china su carta acquerellata da Mattioli, 1960 ca. (Collezione privata, Parma).
03. Jucci Ugolotti, Busto in bronzo di Ubaldo Bertoli (2015) all’ingresso del Cimitero monumentale della Villetta.