Mario Silvani

(1884-1913) – Compositore

La vita: Iniziò gli studi classici, ma dopo il ginnasio si dedicò alla musica, suo antico sogno, e conseguì nel 1908 il diploma di magistero in composizione a pieni voti nel Regio Conservatorio di Parma. Silvani, seppur legato alla tradizione musicale italiana, manifestò interesse e curiosità a quanto avveniva in Europa in quegli anni. Oltre che direttore d’orchestra e compositore, nella sua breve vita – scomparve a soli 28 anni a causa di un’infezione di tifo – alla passione per la musica, affiancò quella per la letteratura: scrisse un romanzo, commedie, novelle e poesie. Dopo la sua morte fu commemorato nella sala del Ridotto del Teatro Regio di Parma dal poeta Ildebrando Cocconi (1877-1943) e con un’esecuzione di musiche da lui stesso composte.

Le opere: Di Silvani ci rimangono il poema sinfonico “Monna Vanna” sul dramma di Maeterlink, una Messa da Requiem, il poema sinfonico “Daphne e Cloe” ispirato al dramma pastorale di Longo Sofista e un Notturno per violino e piano.

Il monumento: L’elegante erma di Mario Silvani, che si trova appena varcato l’ingresso del Cimitero di Parma, sulla sinistra, presenta un busto in bronzo opera dello scultore lombardo Cesare Bazzoni (1873-1939), autore, fra l’altro, del monumento funebre a Gracco Bazzoni del 1871, fuso nel 1913 presso la fonderia G.B. Banchero di Genova, posto su un cippo in marmo a forma di tronco di piramide rovesciata.